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"Pentole e provette": un laboratorio tra aromi e formule scientifiche Quando la scienza sp


L’aula di scienze si trasforma in una cucina!

Tutti i sabati di febbraio e marzo, dalle ore 9 alle ore 10.45, alcuni alunni delle classi della Marconi di Montemaggiore diventano dei cuochi e creano deliziose ricette con l’aiuto della prof. Marta Furlani, insegnante di matematica, e della prof. Laura Rabascini, insegnante di francese.

Sabato 28 febbraio gli alunni del laboratorio "Pentole e provette" si sono dati un gran daffare e hanno diffuso per tutta la scuola intensi profumi, stuzzicando l'attenzione della nostra redazione: così due inviati sono andati a documentarsi.

Ecco il resoconto:

Ricetta: Cappelletti con piselli, prosciutto e panna.

Ingredienti

Per i cappelletti:

- carne macinata, parmigiano, burro, uova,scorza di limone,

farina, acqua.

Per il sugo:

-cipollotto, olio di oliva, prosciutto cotto, piselli, pepe, sale, panna.

Preparazione

I ragazzi si sono divisi in gruppi e ognuno di loro aveva dei compiti ben precisi: le femmine, insieme alla prof. Furlani, hanno realizzato l’impasto per i cappelletti, e i maschi con la prof. di francese hanno fatto il sugo con cui è stata condita la pasta.

Realizzazione dei cappelletti:

Per prima cosa hanno rotto le uova e le hanno messe in una scodella con la farina; in seguito hanno mescolato il tutto con le mani fino ad ottenere un impasto omogeneo. Una volta raggiunto questo risultato hanno steso la sfoglia con il matterello in modo che non si rompesse durante la cottura. Poi è stata tagliata a forma di rombi su ognuno dei quali è stata messa la carne. Infine hanno richiuso l’impasto e hanno messo il tutto in una pentola contenente acqua bollente scaldata precedentemente.

Realizzazione del sugo:

All’inizio hanno tagliato il prosciutto cotto a tranci e metà cipollotto con l’aiuto delle proff., poi hanno messo due scatole di piselli in un pentolino dove sono stati aggiunti gli ingredienti prima elencati. Dopo averli cotti sopra una piastra riscaldante per qualche minuto, è stata aggiunta panna liquida. Il tutto è stato lasciato ancora per qualche minuto sul “fuoco”; infine sono stati versati i cappelletti nel sugo e impiattati.

L’assaggio

Gli inviati del giornalino, Alessandro e Luca, hanno avuto il graditissimo compito di assaggiare un invitante e profumato piatto di cappelletti. Questo è il loro commento a caldo: “Era tutto molto buono, i cappelletti erano cotti al punto giusto, non molto salati ma comunque molto gustosi; il sugo era ottimo, ma, secondo noi, c’erano troppi piselli. Abbiamo apprezzato tutto, e aspettiamo il prossimo invito".

Alla fine il laboratorio si è concluso con una vera e propria "ciliegina sulla torta", un attestato di cuoco provetto:

ATTESTATO DI “CUOCO PROVETTO” ALL’ ALUNNO/A

Cari alunni siamo alla fine di questa esperienza e, augurandovi una vita lunga e felice, vi voglio nel congedarmi, raccontarvi una storia. Una ragazza, che non ce la faceva più, chiese alla madre: perché valeva la pena vivere una vita così difficile? Era stanca di combattere! Non appena pensi di aver risolto un problema, subito un altro si affaccia e ti schiaccia. La madre andò in cucina, prese tre pentolini e mise a bollire nel primo delle carote, nel secondo delle uova e nel terzo del caffè solubile. Poi presentò alla figlia le carote, le uova e versò il caffè. La donna invitò la ragazza ad osservare con attenzione: le carote erano molli e si disfacevano con facilità, le uova erano diventate sode, dure e compatte, il caffè scuro aveva un ricco aroma profumato. Allora domandò: “Che cosa mi hai voluto dire, mamma?” La madre le spiegò che ogni oggetto ha dovuto fare i conti con l’acqua bollente, ma ognuno ha reagito in modo diverso. La carota prima era solida, compatta, ma scottata dall’acqua bollente, si è rammollita ed è diventata friabile. L’uovo era fragile fuori ma vivo dentro, però scottato, si è inaridito, indurito, ha perso la promessa di vita che era in lui, e il suo guscio di protezione si è tutto incrinato. Il caffè solubile, invece, ha reagito in modo unico: ha cambiato l’acqua! “Tu come sei?” domandò la madre alla figlia. Quando il dolore bussa alla tua porta, come rispondi? Sei carota, uovo o caffè? Ci hai mai pensato? Sei come la carota che sembra forte, ma nel dolore e nell’avversità diventa molle e perde la sua solidità? Sei come un uovo, che ha il cuore tenero e pieno di vita, ma che con i problemi si irrigidisce, si impoverisce e vede creparsi tutto il suo guscio di sicurezze? O sei come il caffè che affronta l’acqua bollente al punto tale da cambiarla, da trasformarla? E proprio mentre si scotta rilascia tutta la sua fragranza, tanto che tu puoi addirittura bere quell’acqua bollente! Se sei come il grano di caffè, quando la vita ti scotta,è proprio il momento per far uscire il meglio di ciò che sei. Così la sofferenza non è tolta, ma è trasformata!”.L’acqua bollente scotta comunque, non ci sono scappatoie, la questione sta nel come tu decidi di starci dentro.Alla fine, è vero, il racconto è un po’ scontato, ma in ogni caso,forse, ogni volta che prenderemo un caffè troveremo un sorso di speranza, anche se scotta o è amaro!

La vostra prof.ssa Marta Furlani

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